domenica 13 novembre 2016

La Mia Tempesta

Si, deve piovere.
Il cielo si prepara a scaricare l'acqua.
Le nuvole scure si uniscono a coprire l'azzurro.
A volte vorrei essere una di loro.
Sorvolare su tutti.
Sorvolare su tutto.
Fermarmi con il calare del vento. Scaricare fulmini.
Scaricare pioggia.
Rovesciare la rabbia.
Tutta la rabbia.
Rovesciare le lacrime.
Tutte le lacrime.
Mettere in scena la migliore tra le migliori tempeste.
Tuoni pesanti farebbero da colonna sonora.
Si, deve piovere.
Deve piovere.
Rimango seduta ad osservare il cielo e le sue nuvole minacciose.
Rimango seduta ad aspettare la pioggia.
Ed intanto produco le mie nuvole personali con il fumo di una sigaretta.
Nuvole cariche di malinconia.
La mia
Perenne presenza.
Ecco le prime gocce.
Inizia a piovere.
Finalmente.
L'acqua del cielo dissolve le mie nuvole.
Ed io mi sdraio per accogliere la pioggia.
E penso alla mia tempesta che è solo rimandata.

Fla.Via 

Il Rumore della Mia Anima

Abbraccia la mia anima
Abbracciala forte
Abbracciala fino a farle mancare l'aria
Abbracciala fino a passarla
Fino a passare dalla parte opposta
E tienila per mano
Ascoltala piangere
Ascoltala urlare
Anche se lei rimane in silenzio
Rimane in silenzio stringendo i denti
Stringendo i denti come a trattenere qualcosa che non c'è più
Non ti stancare
Abbracciala
E con lei abbraccia me
Rimani ad ascoltare il rumore muto della mia anima

Fla.Via

Portatrice Sana di Malinconia

Eppure in quegli occhi dal colore indeciso mi piace specchiarmi.
Quegli occhi raramente lucidi di risata.
In quegli occhi mi ci rivedo.
Mi ci rivedo tutta.
Ci rivedo l'estate intera.
Un estate durata tre giorni.
Mi ci rivedo io.
Io.
Portatrice sana di malinconia.

Fla.Via

Ho Fortemente Voglia di Vivere

Vorrei provare
Fortemente vorrei provare
Provare a non farmi fermare
No, non vorrei fermarmi
Fortemente vorrei non farmi imprigionare
Imprigionare dalle gabbie mentali
Fortemente vorrei correre via
Correre via dalla paura di non farcela
Perché ho fortemente voglia di essere
Di esistere
Di vivere
Si ho fortemente voglia di vivere.

Fla.Via

Mondo Parallelo

Sai quando ti abbraccio e non dico una parola?
Rimango in silenzio a respirare il profumo che sa di noi.
Un profumo che sa di caramelle gommose.
Un profumo che sa di shampoo baby Johnson.
Un profumo che ha i colori dell'arcobaleno dei mini pony.
Lo sai che quando ti abbraccio mi teletrasporto in un posto chiamato Ovunque ma non qui?
Un posto bello.
Bello perché ci siamo io e te.
Io e te non adulti.
No adulti no.
Loro sono spietati sequestratori.
Si sequestratori dei nostri IO bambini.
IO bambini che non smettono di cercarsi.
IO bambini che non smettono di avere voglia di tenersi per mano.
IO bambini che quando si guardano si perdono in un mondo parallelo.
Un mondo parallelo dal quale non vorrebbero tornare.
Mai
.
Fla.Via

Cerchi di Fumo

Ci sono giorni in cui rimarrei seduta 
sul vecchio muretto della chiesa sgangherata 
a fumare una sigaretta dietro quell'altra 
per il gusto di giocare con i cerchi di fumo.
Cerchi di fumo nei quali imprigiono i pensieri.
I troppi pensieri che si affollano nella mia testa.
Si affollano nella mia testa come la gente affolla i negozi nel primo giorno dei saldi.
La gente si spintona per acchiappare il miglior affare.
I miei pensieri fanno a botte per predominare.
Per occupare il podio.
Per vincere la coppa dell'ansia.
Scuoto la testa.
Disordino i pensieri e continuo a giocare con i cerchi di fumo.

Fla.Via

lunedì 17 ottobre 2016

L'AMORE NO, LUI E' BANALE

Ho seguito il sole.
L'ho seguito per scoprire dove va a dormire.
Ho nuotato fino all'orizzonte.
Fino a raggiungerlo.
L'ho visto fare il bagno nel mare.
L'ho visto riscaldare i pesci, giocare con le meduse.
Mi ha incantato il suo inaspettato modo di fare.
Lui così maestoso nel suo ruolo di astro più grande.
Lui così potente nei lunghi mesi estivi.
Lui mi ha conquistato in tempi lontani.
Sin da bambina ero segretamente innamorata di lui.
Mi sono fatta sfiorare delicatamente in primavera.
Mi ha amato in maniera travolgente in estate.
Mi ha accarezzato in autunno.
In inverno mi ha consolato.
In inverno.
Ed ora sono a poche bracciate da lui.
Bramo dalla curiosità di sapere deve si rifugia quando lascia il posto alla luna.
Lo guardo come quando ero bambina.
È bellissimo come allora.
Anzi di più.
Lentamente continua ad immergersi nell'acqua.
Fino a sparire.
Io riprendo questo folle inseguimento.
Nel momento in cui credo di raggiungerlo sento il tepore del suo tocco.
Delicato.
E mi sveglio.
Mi sveglio consapevole della mancanza.
Mi sveglio con un sorriso.
Un sorriso malinconico.
Un sorriso amaro.

Fla.Via

FLA.VIA

I giorni sembrano passino tutti uguali.
Martedì.
Mercoledì.
Giovedì.
Venerdì.
Lunedì no.
Lui arriva lento.
Che strana percezione.
Eppure le ore dei giorni sono sempre le stesse.
A scandire il tempo c'è il muto ticchettio dell'orologio a pendolo ormai rotto dal mese di Marzo.
Lui il tempo non lo segna più.
Anzi segna la stessa ora, sempre.
Giorno dopo giorno.
Sempre la stessa.
Le 14:07.
Ed è sempre il 29.
Eppure sono passati anni.
Ma io sono rimasta lì.
Ferma a fissare il ricordo della vecchia poltrona.
Senza un perché.
Senza un motivo.
Ma con il pensiero di non essere riuscita ad andare via.
Non era la tua ora mi è stato detto.
Ma solo uno strano scherzo.
Forse di cattivo gusto.
Forse.
Ma intanto ci sono.
Munita di scettro e di parastinco.
Senza corona.
Senza destriero.
Con una bisaccia carica di pazienza.
Non ho armi.
Ma sono abile a disarmare chi ho di fronte.
Intenzionata a portare a termine ogni assurda missione contro i mulini a vento che mi si presenteranno lungo il cammino.
Ma non mi sento Don Chisciotte.
Anche se saprei a chi assegnare il ruolo di Sancho Panza.
Sono solo Fla.Via.
Fla è il diminutivo che i più utilizzano per chiamarmi.
E Via.. Perché datemi un foglio bianco e una penna e riuscirei a portarvi Via con la mia fantasia.

Fla.Via

SPIETATA NERA SIGNORA

A volte
Troppe volte è distratta la nera signora
Si burla della sorella
Prende il sopravvento
E porta via senza preavviso
Senza lasciare il tempo
Senza lasciare il modo di salutare
Ci sono delle volte in cui però viene disturbata
Non riesce a portare a termine la sua oscura azione
Non velocemente
È distratta
Ma non rimane mai a mani vuote
Riesce sempre a prendersi qualcosa
E a lasciare nell 'animo il ricordo della paura
Una profonda paura
Quando veste abiti crudeli
Tarda ad arrivare
Si fa desiderare
Colpa della assurda caparbietà della sorella
Ma piano piano
Pezzo dopo pezzo
Alla fine ha la meglio
Sconfigge l'egoista sorella
E cancella il dolore dal volto
Lasciando un grosso vuoto
Un vuoto da gestire solo a chi rimane
Triste tutto ciò
Forse si
Dannatamente triste
È orrendo quando la sorella non riesce a difendere e custodire chi ha con se da troppo poco tempo
Troppo poco tempo
La nera signora
La spietata signora
Non si cura del tempo
Sadica prende
Prende e basta
Non curandosi del sesso
Non curandosi del colore
Non curandosi dell'età

Fla.Via

IL RUMORE DEL VUOTO

Come sempre sono seduta
Con le spalle contro il muro
Il mio pensiero vola lontano
Attraversa il mare
Attraversa i monti
Si posa sulla lingua di terra straniera
Lontano
Comprendo bene la lingua
Ma non comprendo più la tua
Non parlo più la tua lingua
O tu non parli più la mia
Stiamo ferme al confine
Al confine del non essere più
Mentre aleggia un silenzio rumoroso
Un silenzio che riempie il vuoto che ci separa
Un vuoto che stride
Un vuoto che fa male
Così torno seduta in quella camera
Con le spalle contro il muro
Abbraccio stretta le ginocchia al petto
Ma ma realtà vorrei abbracciare te

Fla.Via

SEGRETE MELODIE

C'è una musica che adoro
Più che una musica è una melodia
L'ho risentita oggi
Seduta sulla staccionata dismessa
Tra i maestosi alberi
Sotto le rigogliose verdi foglie che mi riparavano dai raggi solari
Ho sentito quel ritmo inconfondibile
Mi sono fatta trasportare altrove da lui
Ho chiuso gli occhi per pochi minuti
Ed ho sognato
E intanto quel ritmo così familiare continuava a far da colonna sonora
Tu-tun
Tu-tun
Tu-tun
Quando poi ho aperto gli occhi
Segretamente non ho smesso di sognare
Ed ora che scrivo ripenso a quella melodia
Forse un po' malinconica
Ma capace di trasmettermi tante cose
Tante cose
Così mi raggomitolo solo come io so fare
E mi addormento
Con il pensiero che va a quella melodia
Tu-tum
Tu-tum
Tu-tum

Fla.Via

HO CORSO

Stanotte ho sognato.
Ero al Poetto ..
Ero in costume..
Era notte ed ero sola ..
Ho CORSO.
Ho CORSO verso il mare..
Mi sono tuffata ..
L'acqua era mossa ma calda ..
Una splendida sensazione!
Ho sentito i muscoli delle cosce contrarsi e rilasciarsi durante la corsa ..
Ho sentito il tepore dell'acqua..
Ho sentito ogni fibra del corpo .. Ero felice come una bambina ..
Poi però mi sono svegliata e quel movimenti naturale e fluido delle gambe non c'era più..
Ma c'ero io.
Ci sono io.

Fla.Via

PENSAVI FOSSE DOLORE

Ho trovato una lettera scritta da me.
L'ho trovata per caso.
Dentro una scatola fiorita.
Piena di polvere.
La quantità di polvere segna il tempo della dimenticanza.
Quella scatola è rimasta dimenticata per tanto tempo dentro la stanza i cui muri parlano attraverso i disegni.
Il foglio della lettera è ingiallito.
La grafia non è matura.
È adolescenziale.
Parole scritte con una penna blu.
Vocali e consonanti tondeggianti e grandi.
Leggo la lettera tutto d'un fiato.
È piena di rabbia.
Rabbia per una perdita.
Quanto mi sembra attuale.
Parole dure vengono spese contro una immaginaria potenza superiore.
Una potenza superiore capace di creare il bello e il cattivo tempo.
Mi fermo un attimo a pensare.
Ma davvero ritenevo responsabile del mio dolore una immaginaria potenza superiore?
Quella adolescente di allora, quell'io di tanti anni fa mi fa tenerezza.
Stupida ragazzina.
Pensavi fosse vero dolore.
E invece...

Fla.Via

NUVOLE

Ho immortalato angoli di cielo
Ho studiato le nuvole
Le ho ammirate per interi pomeriggi
Ho apprezzato le loro metamorfosi
Hanno talune volte preso sembianze familiari
Ho rivisto in loro il volto barbuto
Il volto dagli occhi nascosti dietro spessi occhiali
Ho sorriso a quelle nuvole
Con il naso all'insù
Le braccia ogni volta aperte ad accogliere un abbraccio
Quell'abbraccio
Che sa di colonia
Che sa di rock
Che fa più rumore dei piatti di una batteria
Di quella batteria
Di te
Di te che sempre saluto quando guardo le nuvole

Fla.Via

SOLO UN SOGNO

Ho chiuso lo zaino fuori dalla porta
È uno zaino piccolo ma pesante
Ha il colore del cielo al tramonto
Ci ho chiuso dentro un sogno
Un sogno ricorrente
Un sogno rincorrente
Un sogno che mi rincorre
Ho chiuso lo zaino fuori dalla porta
Con cura ho messo il chiavistello
Ho appoggiato la schiena alla porta
Ho respirato forte
Fino a finire l'ossigeno della piccola stanza buia
Ho continuato a respirare
Ho quasi perso i sensi
Mi sono sentita come un pesciolino fuori dall'acqua
Ma non ho mai smesso di pensare a quell'oggetto
Mi sono alzata in piedi
A fatica ho sganciato il chiavistello
Ho riaperto la pesante porta di legno
Lo zaino arancione era ancora lì
Mi sono accasciata accanto
L'ho stretto tra le braccia
E ho ricominciato a respirare
L'ossigeno ha nuovamente riempito i polmoni
È solo un sogno
Un sogno che si trasforma in incubo se lo ignoro
Un sogno che fa male se lo abbandono
Un sogno che mi logora
Un sogno che mi consuma
Ma a cui tengo
Che mi rende felice anche solo a pensarci
Un sogno
Solo un sogno
Ma importante

Fla.Via

Scoppiami di BACI

Tirami a te
Tirami per un braccio
Fammi appiccicare a te
Il tuo corpo contro il mio
Ora prendi tra le tue mani il mio viso
Non staccare i tuoi occhi dai miei
E fatti guardare
Ipnotizzami
E scoppiami di baci
10
20
1000
Baci
Poi ancora e ancora baci
Fino a volerne di più
Ancora
E ancora
Fino a non poterne più
Fino all'ultimo respiro
Fino al tramonto
No, non fino al tramonto
Fino alla prossima alba
Si fino alla prossima alba

Fla.Via

BRINDO A LEI

Voglio bere la vita
La voglio bere come se fosse un bicchiere di menta gelata d'estate
Hai presente la sensazione alla testa che da la menta gelata?
Ecco voglio provare quell'inebriante sensazione ogni volta che metto piede in terra
Ogni volta che mi alzo al mattino
Ogni volta che mi sveglio arrotolata nelle lenzuola dopo una notte di sogni irrequieti
Una notte di sonni insonni
Ecco mi voglio far travolgere da questa cosa chiamata vita
Questa cosa che sa essere dolce come la inesistente e fastidiosa mamma della famiglia del mulino bianco
Che sa essere passionale come la più famosa delle Gheishe giapponesi
Questa cosa che mette un prezzo a tutto
Un alto prezzo
Come la più esperta puttana tra le puttane
Si la vita è tutte queste cose
Ed ora alzo il mio bicchiere di vino
Sorrido beffarda
E brindo a lei
Alla VITA

Fla.Via

FERMA NON RIMARRO'

Consapevole di un passato inesistente ho tenuto stretto a me Gastone
Lui mi ha accompagnata nel lungo cammino verso il presente
Mi ha vista affidarmi alla memoria dei cuori vicini per ricostruire ricordi perduti
Cuori vicini
Cuori che hanno cercato di farli miei quei ricordi
Cuori a cui devo frammenti di memoria
Ho tenuto Gastone vicino a me quasi a consolarmi
Quasi a proteggermi
Passo buffo dopo passo buffo insieme a lui ho ricostruito un passato
Un passato emozionale
Ed ora cerco di stare nel presente
Cerco di viverlo giorno dopo giorno
Ora dopo ora
Sempre insieme a lui
Il mio fidato compagno di viaggio
Lui che non se la prende se lo dimentico
Lui che mi fa tremare se non lo trovo
Lui che mi fa piangere di gioia quando lo ritrovo
Lui il mio orgoglio
Strano?
Non per me
No
Io con Gastone al mio fianco non girerò il mondo intero ma ferma non rimarrò
No ferma non rimarrò

Fla.Via

Sogna

Posa la testa sul cuscinoSdraiati accanto a meRallenta il ritmo del respiroRespira lentoRespira pianoRallenta il cuoreAppiccica il tuo petto alla mia schienaIntreccia le tue braccia con le mie bracciaChiudi gli occhiChiudili con meEd ora sognaSogna con me fino a che la luna lascerà il posto al soleSogna e sogna ancora

Fla.Via

mercoledì 14 settembre 2016

ORE.. MINUTI.. GIORNI

Per Natale mi hanno regalato un cofanetto vuoto ed io l'ho riempito.
L'ho riempito di tempo.
Ci ho riposto dentro i miei orologi.
Strumenti preziosi che hanno segnato i minuti e le ore di ogni singolo giorno.
Momenti belli.
Pieni di risate.
Momenti pessimi.
Bagnati di lacrime.
Ogni giorno quando decido che orologio indossare ho cura di portare le lancette dei minuti un po' indietro.
Non tanto.
Giusto qualche tacchetta.
Così.
Per avere l'illusione che mi avanzino ancora dei minuti.
Dei minuti per vederti ancora.
E ancora.
Poi quando la giornata giunge al termine e mi ritrovo a riporre l'orologio dentro lo scrigno aggiusto le lancette dei minuti.
E ripenso a che gran burlone è il tempo.
Che passa senza darci via di scampo.
E a quanto io voglia ingannarlo.
Ma è solo un illusione.

Fla.Via

ORDINE APPARENTE

Ho cercato di mettere ordine.
I fogli gialli ben impilati sul primo ripiano della libreria.
I fogli blu in verticale sul secondo ripiano.
I fogli verdi sul terzo.
Rimangono i fogli bianchi.
I fogli ancora da riempire.
Li proteggo dentro una cartellina trasparente.
Aspetto il momento giusto per usarli.
Nel frattempo li custodisco nel ripiano più alto.
In attesa dell'ispirazione.
Non voglio diventino monocromatici come gli altri.
Perché io non sono monocromatica.
Così ho creato un ordine apparente.
Un ordine che mi aiuterà a confondere chi vorrebbe farmi essere come non sono.
Ordinaria.
Un ordine apparente che mi regalerà più tempo.
Più tempo per cullare il mio caos.
Un caos che regna dentro me.
Un caos che scalpita.
Scalcia furioso.
Scalcia furioso per uscire fuori.
Ma io lo tengo in me.
Gelosa non lo faccio uscire.
Se non con la penna.

Fla.Via

SE SOLO TI FERMI...

Andando lontano hai pensato di lasciare dietro tutti.
Andando lontano hai pensato di lasciare dietro chi sei.
Hai pensato di allontanarti da te stessa.
Sei talmente occupata ad allontanarti che non ti sei accorta che ti stai inseguendo.
Sembri una gatta che si rincorre la coda.
Come se la coda non facesse parte di te.
Ma se ci pensi.
Se solo ti fermi a pensare.
Una gatta senza coda è una gatta mutilata.

Fla.Via

SONNO

Un giorno qualcuno scrisse che era la sera il momento peggiore della giornata.
Era la sera.
Il momento di andare a letto.
Il momento in cui tutto si dovrebbe spegnere.
E per i più è così.
Andando a letto spengono tutto.
Si spegne la luce.
Si spegne la vita reale.
Iniziano i sogni.
Tutto pare bello.
Ma quando vai a letto e a letto non ci vorresti andare iniziano i guai.
Fai a botte con il cuscino.
Ti attorcigli alle lenzuola.
L'anima prova spasmi dolorosi.
Il cuore batte forte.
Troppo forte.
Pare voler uscire dalla gabbia.
Ma le catene a cui è legato sono molto forti.
Quindi rimane li.
E sanguina.
Poi quando nel cielo cominciano ad apparire le timide luci dell'alba il corpo ormai straziato dall'ansia trova sollievo.
E si abbandona al sonno.
Un sonno effimero.
Fugace.
Un sonno seguito dal risveglio.
Un risveglio che a dispetto della notte pare tranquillo.
Pare.

Fla.Via

venerdì 2 settembre 2016

ATTESA

Vorrei avere la pazienza di una leonessa a caccia.
Una leonessa che si apposta cauta e attende il momento giusto per saltare alla gola dell'ignara preda.
Aspetta paziente.
L'attesa verrà premiata poi con il pasto.
Anche io aspetto.
Aspetto con pazienza il momento giusto.
Aspetto con pazienza che la vita si distragga per saltarle alla gola.
Le salterei alla gola ma non la ucciderei.
La priverei lentamente di ogni singola cosa.
Senza fretta.
Con pazienza.
La voglio guardare mentre piange.
Mentre piange senza capire che le sta succedendo.
Mentre singhiozza mi farei vedere.
Con aria sadica rimarrei a guardarla.
Aspettando con pazienza il momento in cui si chiederà "perché"?
Perché?
Ed allora le girerei le spalle.
Lasciandola li.
Sola.
In attesa di una risposa.
In attesa.

 

Fla.Via

PARLAMI ANCORA

Mi faccio cullare dal movimento della mia sedia a dondolo
Sto seduta sotto la tua veranda fiorita
Si vede il mare da qui
Una vista meravigliosa
Regna il silenzio
Una pace irreale
Una pace a cui non sono abituata
Chiudo gli occhi
Riesco a sentire il rumore dei passi pigri della gatta che ogni tanto passa a trovarti
Il suo miagolio è una nenia antica
Mi passa accanto sfiorandomi le gambe
Si alza una brezza leggera che mi scompiglia i capelli
Una brezza leggera che sa di te
Fresca
Fresca come le tue carezze
Riesco a sentire le tue mani sul mio viso
Respiro più forte per sequestrare il tuo profumo
Lo faccio mio riempiendomi l'anima
Il silenzio colma la veranda fiorita
Mi sento felice
Mi sento
Ti sento
Apro gli occhi
Mi sveglio
Continuo a sentire il tuo profumo
Sorrido
E chiedo al silenzio di parlarmi ancora di te.

 

Fla.Via

ECO

Sono una piccola biglia
Colori sgargianti mi caratterizzano
Ho giocato tanto
Hai giocato tanto
Due biglie pronte a rotolare insieme
Una verso l'altra
I nostri incontri hanno prodotto scintille
Piacevoli scintille
I nostri giochi sono stati sorprendenti scoperte
Le nostre risate hanno riempito il cielo
I nostri respiri hanno gonfiato le nuvole
Siamo due biglie che hanno giocato tanto
Insieme
Ci siamo divertite a rotolare insieme
Mi hai seguita
Ti ho seguita
Ed insieme abbiamo rotolato fino a qui
Fino al ciglio del dirupo
Pensavo fosse un altro gioco
Ti sei fermata a guardare
Io no
Io ho continuato a rotolare
Ed ho sentito il vuoto
Un vuoto che mi ha impedito di urlare.
Un vuoto che si è riempito dell'eco dei miei pensieri
Tu ferma mi hai lasciato cadere
E dall'alto mi hai guardato
Fino a che non mi hai vista più.

 

Fla.Via

A PUGNI STRETTI

La luna incurante da lassù emana una luce forte facendo sparire le sorelle stelle nella notte buia.
È una notte di fine estate.
Calda.
I tuoi occhi sono senza sguardo ma non evitano i miei.
Mi stringi in un abbraccio forte come non mai.
La mia anima trapassa il tuo corpo.
Ti vedo mentre mi tieni stretta nella morsa.
È una bella scena.
Ci sono tante emozioni dentro me.
Belle.
Tenere.
Poi guardo le tue mani.
Stringono forte il pugno.
La morsa dell'abbraccio è stretta.
Come a non volermi far andare via.
Ma così non è.
La morsa dell'abbraccio è stretta.
Come a volermi dire basta.
Come a volermi dire addio.
Ma non lo dici.
Stringi i pugni.
Non dici una parola.
La morsa si allenta.
Rivedo i tuoi occhi senza sguardo.
Ma loro non vedono me.
E tu stringi ancora i pugni.
Sono sotto lo stesso cielo tuo.
Siamo sotto le stesse stelle celate dal bagliore della luna.
Ma tu hai deciso a pugni stretti di non esserci più.

Fla.Via

SENZA PASSARE DAL CUORE

Nel giorno più caldo d'estate
Hai indossato il tuo più bel vestito
Il tuo più bel vestito di ghiaccio
Il mare incredibilmente calmo è rimasto ad ascoltare
Fermo
Cristallino
È rimasto ad ascoltare la tua voce
Le parole uscivano dalla tua bocca
Uscivano dalla tua bocca senza passare dal cuore
Uscivano dalla tua bocca e mi arrivavano dritte alla stomaco
Dritte allo stomaco senza passare dal cuore
Ho fatto come il mare
Sono rimasta ad ascoltare
Calma
Ferma
Nel giorno più caldo d'estate ho avuto freddo

Fla.Via

LUNA

Ho visto onde infrangersi sulla scogliera in modo violento.
Ho visto onde avvolgersi in un disperato abbraccio scogli solitari.
Ho sentito la potenza del mare agitato.
Mi sono abbandonata alla ferocia del mare.
Ho sperato mi travolgesse portandomi lontano.
Lontano.
Ho sperato mi spingesse su un isola deserta.
Ma l'acqua carica di sale mi ha sequestrata.
Mi ha rapita.
Mi ha tenuta per se.
Grosse onde mi hanno fatto sfiorare il cielo.
La schiuma mi ha solleticato la schiena.
Nella loro immensità le onde mi hanno fatto provare il vuoto.
Un vuoto profondo.
Un vuoto che ha provato sollievo con il calare della notte.
Ho visto la luna sorgere con le stelle.
Ho visto la luna sorridermi.
Una luna rossa. Grande.
Stelle brillanti. Numerose.
Ho sentito il mare calmarsi.
Ho sentito le mani sugli occhi.
Mi sono lasciata cullare in un sonno profondo.
Profondo come il mare.

Fla.Via

... ...

È bellissimo vederti anche solo il tempo di sentirmi stretta nel tuo abbraccio mentre il mondo fuori continua caotico il suo giro.
È bellissimo sentire il tuo cuore fondersi con il mio in un forte battito mentre intorno a noi regna il rumore del traffico.
È bellissimo perdermi nei tuoi occhi che brillano come il sole nelle notti più buie o come stelle nei giorni estivi.
È bella la vita.
Sono belle le contraddizioni che la caratterizzano.
Come quando fuori piove ma c'è il sole.
Adoro il profumo di pioggia estiva ed amo il sole invernale.
È bello.
È bello.
Tu sei pioggia ed io estate.
Io sono inverno e tu sole.
Un accozzamento non consueto ma straordinario nella sua combinazione.
Un pò come il cono menta e cioccolato fondente.
La freschezza della menta avvolge la corposità del cioccolato.
Un unione straordinaria.
Un unione che stimola le papille gustative a tal punto che più lecchi i due gusti uniti più ne vorresti.
Come i tuoi baci.
Come i tuoi baci che non mi bastano mai.

Fla.Via

MARGHERITE

Mi sono sorpresa a sentirmi dire parole solo pensate.
Le ho dette sottovoce.
Ma le ho dette.
Ho censurato il pudore sentimentale.
Un pudore assente nei bambini.
Ecco sono tornata bambina.
Una bambina di 7 anni.
Una bambina forte come una roccia.
Una bambina coraggiosa.
Una bambina che profuma di margherite.
Ripenso a tutte le parole che ho detto e quelle che mi rimuginano ancora dentro.
Faccio un grosso respiro e mi sorprendo a sorridere pensando a quella bambina che sa di margherite.
Una bambina di soli 7 anni capace di grandi insegnamenti sentimantali.
E vorrei essere come lei sempre.
Perché la vita è una sola.
La vita è una sola anche se a volte ci si ritrova a viverne tante.
Tante quante sono i petali di una margherita.

Fla.Via

giovedì 14 aprile 2016

SERRATURA

Ho dato una spinta alla porta.
Ho creduto di chiuderla.
Ho voluto crederci.
Invece è rimasta accostata.
Un piccolo spiraglio la tiene aperta.
I passanti vedendola non si avvicinano.
Non provano ad afferrare la maniglia.
Non provano ad aprirla.
D'altronde io mi sono rifugiata dentro.
Ho lasciato tutti fuori.
O mi sono chiusa fuori?
Fuori da cosa?
Da una vita fatta di pregiudizi.
Da una vita di facciata.
Guardo la porta.
Giro le spalle e mi dirigo verso lo specchio.
Prendo i morbidi batuffoli di cotone ed inizio a lavare via la maschera.
Inizio dagli occhi.
Passo alle guance.
Infine la bocca.
Mi guardo.
Sono io.
Piccola.
Minuscola.
Nuda senza maschera.
Ma libera.
Nel silenzio della stanza inizio a ballare.
Allargo le braccia.
Giro su me stessa tirando indietro la testa.
Sento l'aria del movimento sul viso.
Sulle mani.
Respiro forte.
Non mi fermo.
Il silenzio della stanza è interrotto dal rumore della maniglia.
La porta si apre.
Non me ne accorgo.
Qualcuno è entrato.
Ed ora mi trovo ferma.
Stretta in un abbraccio.
Un abbraccio capace di trasmettere le mille parole non dette.
Le mille parole solo pensate.
Un abbraccio forte come l'intesa di uno sguardo.
Un abbraccio forte di confidenze sussurrate.
Di paure bisbigliare.
Di urla di terrore soffocate.
Ma ora nessuno ha paura.
Io non ho paura.
Le braccia intrecciate sopra le mie spalle si sciolgono.
La musica inizia a suonare.
E noi a ballare.
A ridere.
Senza maschera.
Senza paura.
Senza vergogna.
In fondo la porta la avevo solo accostata.
La serratura era aperta.

Fla.Via

OGGI

Nonostante tutto oggi:
Ho sorriso.
Ho creato complicità.
Ho sparato cazzate a salve.
Non ho ferito nessuno.
Ho sorriso di nuovo.
Ho riso di me.
Ho riso di te.
Ho riso con voi.
E pure di voi.
E' stato come vedere tanti cortometraggi.
Tanti cortometraggi che ogni giorno vanno ad alimentare la pellicola del mio film preferito.
la VITA.

Fla.Via

GIORNI MIGLIORI

Ci saranno 10.. 100.. 1000.. Un milione di giorni migliori ed io non mi farò cogliere impreparata.
Li aspetto e li aspetterò sempre.
E se tarderanno ad arrivare andrò io a cercarli.
Li scoverò dovessi smuovere tutti i sassi di questa terra.
Li sequestrerò e non chiederò riscatto.
Li farò miei.
Sarò avida per una volta.
Li condividerò solo con chi ride con me anche quando legge nei miei occhi il contrario di ciò che il mio viso vorrebbe far credere.

Fla.Via

domenica 6 marzo 2016

COLORI

Seguimi per favore.
Entra con me nella stanza del sole.
Entra e chiudi la porta alle tue spalle.
Spogliamoci dagli abiti.
Spogliamoci dalle convenzioni.
Dalle etichette.
Esorciziamo le preoccupazioni.
Releghiamo i giudizi altrui.
Isoliamo i brutti pensieri.
Immergi le tue mani con le mie nel secchio dei colori.
Accarezza le pareti bianche.
Riempile di colori accesi.
Blu come il mare.
Verde come l'erba del prato.
Giallo come il sole estivo.
Arancione come le foglie degli alberi in autunno.
Rosa come i fiori di pesco in primavera.
Lasciamoci andare.
Leggeri.
Senza malinconia.
Cancella dai tuoi occhi l'indifferenza.
Ti cerco nella stanza.
Non ti trovo.
Sei rimasto sulla porta.
Una porta che ora ti chiudi sul viso lasciandomi dentro. Sola.
Le pareti si restringono.
Scorrono su binari invisibili.
Rendono la stanza del sole più piccola.
I colori da prima accesi diventano opachi.
L'unico colore che riesco ad usare è il rosso.
Rosso come il sangue.
Il sangue di una morte apparente.

Fla.Via

NUVOLE

Fragili pensieri felici percorrono i meandri della mia mente.
Aleggiano nell'aria volatili ma densi come il fumo di una sigaretta aspirata avidamente.
Una nuvola di ricordi fa comparire un timido sorriso.
Un sorriso pudico.
Un sorriso che si espande in fragrante risata.
Una risata che cela la malinconia.
Malinconia tradita dagli occhi sempre lucidi.

Fla.Via

MOVENZE

Un leggero vento muove i miei capelli.
Un vento dispettoso.
Soffia piano ma costante.
I miei capelli svolazzano nell'aria solleticando il viso.
Immagino siano carezze.
Sulla fronte.
Sulle guance.
Sulle labbra socchiuse.
Avanzo con il mio passo incerto e inconsapevole.
Giro l'angolo ed una luce inaspettata fa lacrimare gli occhi.
I capelli animati dal vento ora brillano al sole.
Continuano a danzare con il vento.
Sinuosi accompagnano i passi.
Si muovono quasi amoreggiando.
Ogni ricciolo si aggroviglia a quello vicino.
Si tengono stretti come a formare una rete.
Una rete protettiva che impedisce ai ricordi di volare via.

Fla.Via

FUMO

Ho chiuso bene il barattolo.
Ora nulla può uscire.
Solo poche persone sono in grado di svitarlo.
Il tappo è avitato stretto.
Lo osservo da lontano.
È inerme, apparentemente innocuo.
Al suo interno vedo tumulto.
Un fumo grigio chiaro lo riempie.
Un fumo che danza al suo interno.
Sinuoso e leggero.
Lo guardo ipnotizzata.
A tratti il fumo grigio assume diverse sfumature.
Chiare arrivando al bianco.
Lento e sinuoso.
Ammaliante.
La danza diventa poi frenetica.
Il colore vira gradualmente verso tonalità più scure.
Fino a diventare Nero
Denso.
Assume movenze tribali.
È seducente.
Ed io mi faccio sedurre.
Mi abbandono guardandolo.
Quasi ne percepiscono l'inconsistenza.
Senza accorgermene prendo il barattolo tra le mani.
Lo apro.
Il fumo prima bianco poi grigio e poi nero mi avvolge facendomi sparire.
Mi faccio trasportare senza oppormi.
Mi abbandono a lui, inerme.
Si spengono i pensieri.
Si spengono le luci.
Tutto diventa buio
.

Fla.Via

martedì 1 marzo 2016

PROFUMO DI TRAMONTO

Non sono moglie, non sono figlia e nemmeno concubina.
Il mio cuore non è libero e pulsa bruciando.
Nelle mie vene scorre veloce lava incandescente.
La mente elabora ed archivia.
Toppo velocemente però dimentica.
I miei occhi assetati di sguardi si posano su spiriti irrequieti.
Le mie mani affamate di carezze cercano altre mani nervose.
Le mie labbra nostalgiche di baci si schiudono in sfrontati sorrisi.
I miei capelli ribelli si abbandonano al volere del vento.
La mia anima complicata non trova pace.
Freme.
Cerca un contatto.
Due braccia dentro le quali rifugiarsi.
Un abbraccio stretto.
Una morsa in grado di alleviare un attesa estenuante.
Un abbraccio che profuma di pioggia.
Un abbraccio che profuma di tramonto.

Fla.via







ALBA

Una flebile luce rende il cielo di un colore instabile.
L'arancio si stende come lunghe pennellate sapientemente date.
Un arancio sfumato che porta con se il bianco.
Osservo il cielo.
Lo osservo con gli occhi di una bambina.
Una bambina che ha deciso di prendersi il suo tempo.
O forse con gli occhi di una bambina che ha deciso di perdersi nel tempo.
Una bambina dagli occhi grandi e lucidi.
Occhi in cui è possibile specchiarsi.
Occhi che mettono a nudo l'anima spogliandola come un abile amante.
Occhi che fanno paura perché capaci di ammaliare e sedurre con un innocenza apparente. Ma sinceri.
Capaci di innamorarsi e perdersi.
Forse troppo facilmente.
Ma mai a caso.

Fla.Via

LAME

Affilate lame
Lucide
I miei occhi vi si specchiano
Occhi languidi
Affilate lame
Penetrano la mia carne
Un dito sotto lo sterno
Sussulto momentaneo
Penetrano a fondo
Dolore acuto
Occhi lucidi
Lacrime calde
Copiose
Sangue caldo
Lento fuoriesce
Corre via da me
Sangue pazzo
Malato
Pazzo e malato come
Il gesto estremo di salvezza
Salvezza da un dolore cronico
Un dolore cronico che uccide lentamente l'anima
Anima straziata
Anima stanca

Fla.Via