lunedì 17 ottobre 2016

FLA.VIA

I giorni sembrano passino tutti uguali.
Martedì.
Mercoledì.
Giovedì.
Venerdì.
Lunedì no.
Lui arriva lento.
Che strana percezione.
Eppure le ore dei giorni sono sempre le stesse.
A scandire il tempo c'è il muto ticchettio dell'orologio a pendolo ormai rotto dal mese di Marzo.
Lui il tempo non lo segna più.
Anzi segna la stessa ora, sempre.
Giorno dopo giorno.
Sempre la stessa.
Le 14:07.
Ed è sempre il 29.
Eppure sono passati anni.
Ma io sono rimasta lì.
Ferma a fissare il ricordo della vecchia poltrona.
Senza un perché.
Senza un motivo.
Ma con il pensiero di non essere riuscita ad andare via.
Non era la tua ora mi è stato detto.
Ma solo uno strano scherzo.
Forse di cattivo gusto.
Forse.
Ma intanto ci sono.
Munita di scettro e di parastinco.
Senza corona.
Senza destriero.
Con una bisaccia carica di pazienza.
Non ho armi.
Ma sono abile a disarmare chi ho di fronte.
Intenzionata a portare a termine ogni assurda missione contro i mulini a vento che mi si presenteranno lungo il cammino.
Ma non mi sento Don Chisciotte.
Anche se saprei a chi assegnare il ruolo di Sancho Panza.
Sono solo Fla.Via.
Fla è il diminutivo che i più utilizzano per chiamarmi.
E Via.. Perché datemi un foglio bianco e una penna e riuscirei a portarvi Via con la mia fantasia.

Fla.Via

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