LE PAROLE UNA VOLTA USCITE DALLA BOCCA
ATTRAVERSO LE ORECCHIE ENTRANO DENTRO
PERCORRONO IN DISCESA LA GOLA
FINISCONO NELLO STOMACO DI CHI ASCOLTA
E Lì RIMANGONO
ALBERGANO ABUSIVAMENTE
LE LABBRA INSIEME ALLA LINGUA E AI DENTI
SONO CAPACI DI ARTICOLARE DEI SUONI DOLCISSIMI
DEI SUONI PIENI DI ESSERE
DEI SUONI PIENI DI VITA
DEI SUONI PIENI DI QUELL’ADRENALINA
SEGUENTE AD UNA LUNGA CORSA
LA BOCCA, LE LABBRA, LA LINGUA
INSIEME CERCANO IL CONTATTO
DALLO STOMACO VOGLIONO FAR SALIRE IL CALORE
VOGLIONO LIBERARE L’ESSERE
ED IO CON LORO
VOGLIO LIBERARE ME
VOGLIO LIBERARE ME DALLA MASCHERA
ORA LE PAROLE CHE ALLOGGIANO
NELLO STOMACO SI SMUOVONO
SI FANNO TRASCINARE VERSO L’ALTO
DA UNA CORRENTE VIOLENTA
SALGONO LUNGO LA GOLA
SRADICANO IL NODO
RIEMPIONO LA BOCCA DI PAROLE
MA DALL’ALTRA PARTE NON C’E’ NESSUNO
IN GRADO DI SOPPORTARE IL PESO
IL CALORE
L’ORRORE DELLE MIE PAROLE.
Anch'io, come te, da tempo ho scoperto che non è nel cuore ma nello stomaco che albergano le parole, soprattutto quelle che il prossimo ci dona per farcele macerare dentro e generare sentimenti emozioni e sensazioni, soprattutto nuove parole. Nuove parole che, una volta risalite, molto spesso scottano e bruciano, anzi lo speri tanto...perchè solo col dolore gli altri possono capire
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